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Racconti di Viaggio

sabato

Toscana in bike : Col sole il padule e' bello, ma la notte ti fa' cagare sotto

L'estate se ne e' ita da un po' ma le giornate son lunghe ancora e quando esco dal lavoro per stacca' un po' il cervello e fa' dello sporte mi piace anda' da solo dentro il padule di Fucecchio. Ci sto' finche' un vien buio per senti la pace che ti avvolge come fosse un mantello e poi mi piace quella sensazione che ci sia sempre qualcuno li vicino ma un lo vedi. Di solito prima di incomincia' a lavora' ci si trova fuori dalla ditta a cazzeggiare un poino  e mentre parlavo con gli amici ciclisti delle girate nel padule di notte confido a Marco e Massimo la sensazione che da' la notte e piu' tardi mi diono che la prossima volta che vo' vengono anco loro. Altri che lavorano li' con noi , anche loro amanti della bici, cominciano a pigliacci per il culo e a di' che un e' vero che si si va' di buio e che anche se fosse e un c'e' nulla da ave' paura e percio' vengono anco loro.Bene , allora si organizza, ma prima che venga il freddo quello sodo perche' li' nel mezzo al nulla come minimo saranno 5 o 6 gradi meno.Dopo qualche giorno li avviso che, visto che domani pomeriggio e un si lavora io vo' a fa' il giro del padule e che se vengono portino anco le luci perche' si parte col sole  e si rimane' fino a buio. Si fissa per il giorno dopo con partenza alle quattro dalla piazza del paese di Chiesina. All' appuntamento son puntuali e tutti con le luci anche se un paio, bada caso i piu' sboroni, le hanno con le batterie un po' piccole . Meno  male che le ho porte di scorta , penso tra me, che mi sa' che gli finiscon presto e se succede li faccio un po' cagare sotto.Si parte e prima di entrare nel padule si passa dal laghetto di Sibolla , area dove si sono conservate piante che risalgono al Quartenario ( due milioni e mezzo di anni fa' ) .Percorriamo la passerella, che ci porta al centro del laghetto e il nostro movimento la fa' ondeggiare perche' sta'direttamente sull'acqua. Arrivati in cima vediamo un airone in volo . Lasciamo il laghetto e tramite vie poco transitate arriviamo all'imbocco del Padule di Fucecchio. Si passa accanto alla fattoria Settepassi che era una volta una sigaraia e ora e' un Agriturismo.  Marco ci dice che il su' nonno ha lavoro qui  e che per diverso tempo le sigaraie del padule( ne incontreremo diverse per la via ) hanno dato lavoro a molte persone, specialmente donne..Ora siamo dentro il padule e grazie alla bella giornata di sole ammiriamo  le nuvole riflesse negli specchi d'acqua e il silenzio che ci circonda e' rotto solo dal vento. A un certo punto si trova un gambero killer che sta' propio nel mezzo della via  un si move e dico a Massimo di pigliallo per vede' come e' fatto . E un e' mia morto ,ci dice . Si che e' morto , o un lo vedi e che un si move, gli si risponde guasi in coro. Si avvicina , sta' per toccarlo e in quel preciso momento il brodo di Marco tira' un urlaccio e gli fa' prende un colpo che guasi casta per terra. Ma vaff... e tutti a ride. Via , si riparte e si va' verso il casin del Lillo ma prima si passa davanti  a un altra tabaccaia che sta' nel mezzo all'acqua e che sembra sospesa. Arrivati al casin del Lillo troviamo un signore gentile che che ci apre il casottino e ci offre un caffe' . E un ce lo si fa' di' due volte .... Mentre si piglia il caffe' l'omino ci spiega  che questo e' uno dei tanti porti del padule e da qui ' i cacciatori partoni con i barchini per andare alle botti, che sono postazioni mimetiche  messe a filo acqua  , nel mezzo del padule . Preso il caffe' ci mettiamo in moto per andare all'osservatorio al casotto del Biagiotti . Per arrivarci abbiamo da fa' un po' di strada ma la compagnia e' buona il tempo anche e quindi ci si gode il tragitto. Passiamo davanti a un'altro caseggiato ormai in rovina che un tempo era anche esso collegato al lavoro del tabacco. Davanti c'e una targa a memoria di donne, vecchi e bambini uccisi alla fine della  seconda guerra mondiale dai Tedeschi per rappresaglia. Nel padule ci sono vari punti dove ci sono lapidi a testimonianza della barbara uccisione. A un certo punto da lontano si vede in area un' onda nera che volteggia . Sono gli stormi di uccelli che si movono  tutti in blocco come se eseguissero una sinfonia .L'ultimo pezzo prima di arrivare all'osservatorio lo facciamo lungo dei canali e ,succede spesso,che quando meno te lo aspetti si alzano in volo degli uccelli  e se sei distratto un attimo ti piglia un coccolone. Arriviamo che incomincia a veni' buio e il panorama diventa spettaolo allo stato puro per i colori che ci si parano davanti. Il gruppo procede in silenzio come se parlare rompesse l'incantesimo. Arrivati all'osservatorio ci mettiamo  nascosti a osservare tramite le fessure gli animali nel loro ambiente. Io non vedo na' sega , mi dice Gino uno degli aggiunti. Non ti preoccupare c'ho il cannocchiale e un dormo mia io , gli fa' Massimo.Tutti si scambiano il cannocchiale e mi garba guardali mentre rimangono meravigliati dalla bellezza del momento. Sento un rumore strano come qualcosa in movimento, guardo meglio e vedo.... un cinghiale che passa proprio sotto di noi , a tutto foo ,dove c'e' la terra battuta . Non faccio in tempo a dirlo agli altri che e' gia' scappo.Ora e' buio , ma di quello pesto e e' tempo di rientra'. Siamo circondati dalle luci che sono state accese nei paesi sopra le colline intorno a noi che a vederle sembra che ci fanno da cornice. Torniamo da una via un po' piu' breve e l'adrenalina comincia a salire . Infatti , succede che a uno degli aggiunti all'improvviso gli finisca la batteria e per sfortuna sua era l'ultimo della fila, quindi di punto in bianco si trova al buio totale con noi che si va' via. Ha tiro non un urlo  normale ma un bercio da paura .Ci siamo subito fermati e se' pensato che fosse casco in un fossone .O te un eri quello che un avea paura ? Bella figura da bischero che hai fatto, gli si dice  tutti in coro. Siccome come ricordo sono un po' una merdina, li faccio passare in un punto dove so' che ci sono due cani che rincorrono chi passa , non fanno una sega , ma di giorno è una cosa ma a buio è un altra storia. Passiamo dal posto e appena passati sento i cani abbaiare . Li sento solo perche' arrivano dal buio da dietro e un li vedi . Sento uno scataccio di cambiate frettolose , moccoli come la rena e in men che si dica mi passano tutti a cento all'ora . Fatto un pezzetto di strada con il cuore a mille si rallenta ma un si' fa' in tempo a di' mezza parola che riecco l'abbaiare dei cani. Te un li vedi ma son li' e allora riborda si scappa a tutto foo. Finalmente si son stacchi e quando  si ripiglia fiato becco quelli che un aveano paura del buio e gli chiedo...ma un eravate quelli che un aveano paura del buio ?  mi rispondono..del buio no, ma qui nel padule un e' mia buio è proprio nero !ci si aggiorna.....







                                                                                     

















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