Nei giorni scorsi mi chiama un amico che e' gia' un po' che un sento. Stava qua' ma poi ha trovo la ganza lontano e per amore si e' trasferito. Ciao come e'? e' gia' un po' che un ci si sente , mi dice.Poi mi aggiorna che ha incominciato a anda' in bici con gli amici del su nuovo paese e mi dice che il giorno dopo viene dalla su mamma quaggiu' e siccome e' insieme con altri amici ciclisti mi chiede se l'accompagno a fare un giro fino a Vinci a vede' il museo Leonardiano. A questa richiesta io rispondo che un ci son problemi ma se si deve anda' a Vinci e torna' viene un giro che spiega na' sega . Allora fai te ...va' bene fo' io! Si rimane di trovassi il giorno dopo in piazza nel pomeriggio verso le quattro .Sono le quattro di pomeriggio e Alberto e i suoi tre amici son li' che mi aspettano puntuali come orologi. Pronti per assaggiare le dolci colline Toscane? domando.Dopo le presentazioni partiamo in direzione Cerreto Guidi. Costeggiamo un pezzo del padule di Fucecchio. Pedaliamo sulle colline intorno a Massarella, Torre e sfioriamo l'abitato di ponte a Cappiano fino a arrivare vicino a Fucecchio dove in una via secondaria mi fermo sotto un traliccio e chiedo a Paolo, uno dei tre nuovi amici, se nota qualcosa di strano su questo traliccio. Alla sua risposta negativa dico di riguardare bene e..... ecco che spunta la testa di una cicogna . Facciamo le foto, ma poi si va' senno' si torna a buio , suggerisco. Si riparte e dopo aver fatto un pezzo di pianura attacchiamo poggio Tempesti per poi arrivare a Cerreto guidi dove andiamo all'entrata della villa dei Medici costruita per diventare una residenza di caccia dove all'interno della villa c'e' un museo della caccia. Nel museo ci sono armi esposte in vetrine antiche che un tempo si trovavano nel Museo degli Argenti a Palazzo Pitti a Firenze. All'interno della villa fu' brutalmente assassinata per strangolamento, perche' ritenuta colpevole di infedelta,' Isabella de Medici dal marito Paolo Giordano Orsini con alcuni sicari .Dopo una ripida discesa contornati da filari e filari d'uva scorgiamo Vinci con le caratteristiche torri.Alberto e suoi amici provano a sentire alla biglietteria se possono entrare al museo in mise ciclistica ma l'addetto li apostrofa con un "ma che siete grulli ? e un si puo' mia entra' nel museo cosi' bardati.Visto la mal parata dico agli altri che andremo alla casa dove e' nato Leonardo .Si va' in salita tra due ali di muri a secco e ulivi , salita secca e dura ma il panorama ripaga la fatica . Arrivati alla casa e fatta un pausa per le foto chiamo Alberto e gli domando : n'avete voglia di veni' fino in cima alla collina che vi' voglio fa' vede' una cosa ? . Dian di si' e allora ci mettiamo di buzzo bono su per la salita fino a arrivare a Faltognano . Qui c'e' un alimentari che fa' dei panini con prosciutto e formaggio che son la fine del mondo .Davanti c'e una veranda a strapiombo sulla vallata che ,con un panino ,birra e tramonto e' uno spettaolo. Saliamo ancora e arriviamo e i miei amici rimangono sorpresi da quello che gli si para davanti. Un albero, ma non un albero qualunque ma un Leccio monumentale che da 200 anni regna lassu' come una sentinella sulla citta' di Vinci. Accanto quasi a far da cornice c'e una chiesa edificata nel 1200 dedicata a S.Maria Assunta . Che ve'garba la sorpresa? chiedo ai miei compagni di escursione . Dai loro sorrisi capisco che e' piaciuta. Prima di andarcene notiamo un targa accanto alla porta della sagrestia che recita :il lavoro duro non ha mai ucciso nessuno....ma perche' rischiare? Mi sa' che questo ha capito tutto ! commenta Alberto .Torniamo giu' e si risale verso il san Baronto ,su queste strade si allenano i professionisti in preparazione e non e' difficile trovarne ,dico al gruppo. Ripassiamo da Vinci e attacchiamo la salita del san Baronto. Dopo poco ci passa un gruppetto a velocita' sostenuta e i ragazzi non resistono e si accodano al gruppo.Gli urlo che stiano attenti che questi che van su' come diavoli e gli tirano il collo come ai polli ma non mi sentono perche' son gia' lontani .Conoscendo la salita salgo del mio passo e quando sono quasi arrivato in cima vedo i baldi giovani a una andatura lenta , mi affianco e li conduco fino alla fontana che si trova in cima alla salita accanto al monumento dedicato a san Baronto patrono di tutti i ciclisti.Dopo aver preso l'acqua e mangiato scendiamo passando accanto al castello di Larciano e al borgo di Cecina di Larciano . Entranbi sono situati in punti strategici perche' erano punti di avvistamento all'epoca medioevale . A un certo punto uno dei ragazzi mi dice: lo sai che sulla salita quel gruppo andava forte e per stagli dietro ci siamo sfiancati ? Oh nini, gli rispondo, o seondo te perche' un vi son venuto dietro ? mentre mi guarda io finisco il discorso. Un vi son venuto dietro perche' eran professionisti ! Ci si aggiorna....
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