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Racconti di Viaggio

domenica

Toscana in bike : Due toscani un napoletano e un ameriana... sembra una barzelletta...invece e' storia

Tempo fa ero a cena dal mio amio Duilio anche lui bikers. S'arriva  a casa sua e mi fa' conosce due sue amici che non stanno in Toscana ma sono ospiti a casa sua per un po'. Me li presenta come due nostri colleghi ciclisti che escono spesso., Mirco e Aretha , lui napoletano lei americana. Un bel mixxe avete fatto ,gli dico ,presentandomi. Parliamo del piu' e del meno ma ovviamente la conversazione si sposta sulla bicicletta e mi confessano che ben difficilmente meno di tre volte a settimana non ci montano. Dopo cena si rimane , non poteva esse altrimenti , che si fa' un uscita prima che vadino via. Chiedo a Duilio se camminano o meno in bici e lui .... So na' sega se viaggiano ! non ci sono mai uscito ma facciamo ammodino che mi sa' che sono un po' grander. Ci penso io , e visto che volevo fa' un po' di foto sulla Francigena si portin li' cosi' si riportano e se un vanno un ni si tira il collo. Si fissa per il giorno dopo. Ci si trova  a casa di Duilio e trovo tutti pronti armi e bagagli con i due che vestiti uguale compreso casco, guanti e occhiali son da cartolina. Guardo le mountain bike d'alta gamma che hanno i nuovi amici e mi scappa un.... bada popo' di mezzi che avete , con velli dovete vola'! mi risponde Mirco che dice che in effetti sono delle gran bici , leggere e performanti. Si parte e visto che siamo sulla via che da Pescia va' a Lucca taglio per un sentiero  che ci portera' al quercione . La salita non e' tanta ma,  i due nuovi ,sono gia' in difficolta' " Sara' che son diacci e magari han fatto colazione tardi " penso. S'arriva al quercione e mentre ripiglian fiato , per chiacchera' un po' , gli racconto la leggenda che dice che i rami sono orrizzontali perche' ci ballano le streghe durante le notti di luna piena , infatti da' li' il nome quercia delle streghe. Non sono tanto convinto che sian veri ciclisti ma che siano un po' grander e siccome sono un po' una merda , tanto la via un la sanno ,li faccio passare dalla torretta di Porcari . Per loro che son stranieri delle nostre parti  pedalare in mezzo ai vigneti , attraversare fiumiciattoli immersi nel verde delle nostre terre e un bel vedere e quindi non fanno caso che la via si rialza ma io e Duilio vediamo la fatica che fanno a conferma che non sono allenati . Forse pensano che per esse ciclisti basta spende un ballino di soldi nelle bici e nelle mute , dico.Mi sa' anche a me , risponde Duilio , ma ora portiamoli sul pari che mi pare che l'hanno gia' a gallina senno' tornano indietro. Siamo in torretta, da lassu' vediamo il panorama del monte Serra e lontananza le torri di Lucca. Da ora in poi niente salite solo piattone, diciamo . risponde Mirco che forse e' meglio perche' oggi non si sente in gran forma .Duilio mi guarda e sorride sornione. Si infila via Francigena . Aretha  ci spiega che ha letto su una rivista americana  che questa era la via che anticamente portava da Canterbury a Roma e  ogni anno e'percorsa  da migliaia di pellegrini o turisti .Arrivati a Badia Pozzeveri notiamo accanto all'abbazia datata 952 dc  gli scavi che gli studenti delle universita' italiane e americane fanno  alla scoperta  della stile di vita della numerosa comunita' che viveva qui ma che, dopo la battaglia di Altopascio nel 1325 per la conquista del territorio tra il ghibellino lucchese  Castruccio Castracani e il  guelfo  Ramon di Cardona, si spopolo'. Lasciata l'abbazia di Badia arriviamo a Altopascio, centro medioevale sorto ai margine del lago di sesto per aiutare i viandanti con la sua alta torre dove il fuoco era visibile fin da lontano e la sua campana detta "la smarrita" . Qui fu' fondato lo spedale  e  subito dopo l'ordine dei cavalieri del Tau, diffusosi poi in tutta Europa ,  allo spedale strettamente collegato.Finita la parte storica, bella ma si pedala poco, ora inizia quella in mezzo alla natura , dico ai miei compagni di escursione . Passiamo tra strade bianche , boschi  fino a arrivare vicino al Galleno e mentre leggiamo un cartello che spiega che li' c'era la stazione di posta  per il cambio dei cavalli mangiamo qualcosa. Usciti dalle Cerbaie ,zona immersa nel verde, arriviamo a Ponte a Cappiano . Questo ponte era conteso tra Lucca e Firenze per l'uso dell'acqua .A secondo chi vinceva nel tempo e' stato piu' volte distrutto e ricostruito.Mirco e Aretha ci chiedono quanto manca a fini' la girata perche' sono un poino stanchi e Duilio gli conferma che ci siamo guasi ma che ora si passa da dei posti che son talmente belli che la fatia e un la senti piu'. Infatti si va' lungo il canale  Usciana  e si trova prima delle persone a cavallo, poi quando passiamo si alzano in volo gli uccelli che sono nascosti nell'erba. Arriviamo a un piccolo chiaro pieno d'acqua dove riposano gli uccelli durante il loro flusso migratorio e papere e altri animali fanno il bagno nel silenzio interrotto solo dal vento. Manca poo all'arrivo ,si costeggia il padule di Fucecchio . La coppia ora vorrebbe continuare . Per il padule si va' nartra volta senno' un si torna per davvero ,rispondo. Mi giro verso Duilio  e gli dio sottovoce per un esse maleduato : l'abito e un fa' il monaco ma le bici nemmeno, parevano due di quelli boni ma e se un c'hai le gambe e un si va'! Ci si aggiorna  .....
                                                                                             

                                                                                                                       

















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